Il nostro Gruppo Seniores ha affrontato il Cammino delle Terre Mutate. «Ci siamo posti in ascolto non soltanto per carpire le emozioni che provavamo ma soprattutto i racconti di chi rimanendo là, sta provando a rialzarsi in piedi», scrive il socio Ferdinando Camatini.
Quando si apre una mappa sismica del territorio italiano appare subito evidente che la zona più a rischio corre lungo l’Appennino, la spina dorsale su cui poggia la nostra penisola. Al centro di questa catena si trovano i paesi che sono stati coinvolti in una lunga sequenza di scosse che a partire da quello aquilano del 6 aprile 2009, si sono ripetute dall’agosto 2016 al 18 gennaio 2017.
24 maggio Campi-Norcia
Una tappa che, con i suoi quasi 10 chilometri, è la tappa più corta del cammino. Si inizia con nella valle Campiana. E’ una valle aperta ed ariosa. Dall’alto ammicca il borgo di Campi Vecchio. La sterrata si inoltra nei campi tavolozze di colori nel rigoglio della fioritura davvero splendida.
25 maggio Norcia-Castelluccio di Norcia
In questa tappa si raggiunge uno dei luoghi più suggestivi a livello naturalistico: l’altopiano di Castelluccio di Norcia, un antico lago ormai prosciugato. La peculiarità della piana è che da maggio a inizio luglio il paesaggio si trasforma in una tavolozza di colori che vanno dal giallo al viola. La sua fioritura tra papaveri, fiordalisi, viole, narcisi, ranuncoli e asfodeli ne è l’immagine simbolo a cui vanno sicuramente aggiunti i fiori dei leguminacei cicerchia e lenticchia.
26 maggio Amatrice-Campotosto
I camminatori hanno attraversato alcune delle frazioni di Arquata del Tronto devastate dal sisma del 24 agosto 2016 come Vezzano e Pretare. Pretare è legata ad una leggenda che viene riportata in scena ogni tre anni il 16 agosto. Anche Arquata del Tronto ci presenta il conto salato che ha dovuto pagare. Infatti dopo Pescara del Tronto frazione andata totalmente distrutta risulta il paese maggiormente colpito dal sisma.
27 maggio Amatrice-Campotosto
Il terremoto del 18 gennaio 2017 ha distrutto quasi tutte le costruzioni civili. La tappa non è lunga, studiata per poter far un pranzo di fine trekking alla locanda Mausonium a Mascioni. Sicuramente una tratta del cammino offre alcune delle appaganti terrezze panoramiche di tutto l’Appennino. Dalle cime dei monte Cardito, Coculle e Mascioni imperdibile la vista sui Monti della Laga, sul Gran Sasso, sul Terminillo, sul Vettore, sul massiccio Velino-Sirente sulla Majella e sul Lago di Campotosto.