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Escursionismo

I Soci della Sezione di Milano possono utilizzare la funzione “Salta la coda” per iscriversi in autonomia online alle sole gite giornaliere.
Scopri i posti disponibili per le prossime escursioni

Punta Leretta

27 gennaio – ciaspolata – Punta Leretta

Fantastica ciaspolata, nella bassa Valle di Gressoney, al cospetto dell’imponente Monte Mars. La Punta Leretta cima est offre un panorama davvero strepitoso, dal Cervino al Monviso. Accompagnatori:AE Grassa – AE
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10 febbraio – ciaspolata – Rifugio Vodala e Sella Vaccarizza

Il Rifugio Vodala (mt. 1650), è situato in Alta Valle Seriana all’interno del Parco delle Orobie Bergamasche e del comprensorio sciistico degli Spiazzi di Gromo. Questa classica meta di escursionisti
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17 febbraio – ciaspolata – Rifugio Arp

Siamo nel Vallone di Palasina sopra Brusson, uno splendido anfiteatro naturale molto conosciuto e frequentato sia nel periodo estivo che in quello invernale da scialpinisti e ciaspolatori. L’ambiente è unico,
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24 febbraio – ciaspolata – Rifugio Myriam

La Val Vannino, una piccola valle laterale della Val Formazza dove nel periodo estivo è meta di molti escursionisti ed alpinisti che tentano le diverse ascese alle vette circostanti quali
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2 Marzo – Pietra Parcellara

Osservandola da lontano, la Pietra Parcellara sembra una scheggia rocciosa conficcata in quell’incantevole paradiso che sono le colline piacentine della Val Trebbia, interrompendo il loro coerente e dolce susseguirsi verdeggiante.
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Monte Capenardo

9 Marzo – Monte Capenardo

Si tratta di una traversata con partenza da Cogorno località San Salvatore ed arrivo a Sestri Levante. Presso la partenza potremo visitare la Basilica dei Fieschi, edificio di culto romanico
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Monte Rodondone

16 Marzo – Monte Rodondone

Bella escursione con ampio panorama sullo spartiacque tra il Lago d’Iseo e la Val Trompia. Notevole è il panorama sul Sebino, sulle Prealpi Bresciane e sui gruppi montuosi delle Orobie
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23 Marzo – Monte Nudo

Il Monte Nudo sta al Lago Maggiore come i Corni di Canzo stanno al Lago di Como. Situato sulla sponda orientale del Lago Maggiore, all’altezza di Laveno, la vetta del
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6 aprile – Monte Omo

Bello ed appagante giro ad anello di inizio stagione, a ridosso del Mottarone, con fantastico panorama sul Lago d’Orta, sul Monte Rosa con le Alpi Pennine e l’Oberland Bernese. Accompagnatori:
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13 aprile – Manico del Lume

Bella escursione che permette di attraversare tutto lo spartiacque tra il Golfo del Tigullio e le Valli di Uscio e di Fontanabuona. Il Manico del Lume è la cima più
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20 aprile – Val di Cama e Lago di Cama

A nord di Bellinzona e inserita al sud delle Alpi nel Moesano nel Cantone dei Grigioni, la Val di Cama e le valli confinanti ospitano una delle più grandi riserve
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4 maggio – Monte Cordona

Bella e panoramica escursione sulle alture tra Nervi e Bogliasco (GE) lungo sentieri e mulattiere ricche di storia ed avvolti da una vegetazione tipicamente mediterranea. Piccoli borghi, terrazzamenti coltivati e
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11 maggio – Monte Ravinet

Il nostro sentiero parte dal paese di Boissano, una volta usciti da Boissano il percorso si dipana sull’antica mulattiera che sale verso la chiesa di San Pietrino. Giunti alla Chiesa
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25 maggio – Giro delle 5 Vette

Escursione ad anello tra Cuasso al Monte e Cavagnano con diversi tratti e punti panoramici sul lago di Lugano, salendo 2 delle 5 Vette che danno nome al parco: Monte
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1 giugno – Creste della Mughera

Panoramicissima escursione nell’alto Garda Bresciano. L’itinerario parte dalla bellissima località di Limone sul Garda e sale velocemente in quota su pendenze sempre sostenute. La cresta è completamente camminabile a picco
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8 giugno – Cima di Menna

La maestosa parete calcarea della Cima Menna domina la Val Brembana da Piazza Brembana a Roncobello, emergendo come una montagna di straordinaria bellezza. La cresta rocciosa, dal Passo del Menna
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15 giugno – Testa del Mater

La nostra escursione parte dal paese Malesco (VB) in Val Vigezzo detta anche la valle dei pittori in quanto, già nel 1600, i suoi paesaggi ispirarono numerosi pittori dell’epoca. Dalla
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22 giugno – Becca d’Aver

Cima minore e poco nota della Val d‘Aosta, la Becca d’Aver (2.469 m), grazie alla sua posizione privilegiata a cavallo tra Valtournanche, Val di Saint-Barthélemy e Valle Centrale, offre un
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29 giugno / 1 luglio – Cima Alta Piatta,Croda dei Baranci e Traversata Tre Cime di Lavaredo

Le Dolomiti di Sesto sono un settore delle Dolomiti situato tra la Provincia di Belluno e la Provincia autonoma di Bolzano. Prendono il nome dal paese di Sesto, situato poco
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6 luglio – Traversata bassa del Pizzo Arera – Sentiero dei Fiori

Ai piedi del maestoso Pizzo Arera, nel tratto che collega il Lago Branchino al Rifugio Capanna 2000, troviamo uno spettacolare tracciato, che in questo periodo dell’anno si mostra in tutta
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12-13-14 luglio – Cima Libera (Wilder Freiger)

Il Bicchiere e la Cima Libera sono due cime prestigiose, poste ben oltre 3000 metri di quota, nelle Alpi dello Stubai in Alta Valle Isarco; Cima Libera è posta sul
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20 luglio – Galehorn

Il Galehorn è una delle cime svettano intorno al Passo del Sempione, ma la sua posizione con i suoi quasi 2800 metri di quota consente di godere di panorami ad
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30 luglio – 4 agosto – Trek ferrate Pale di S.Martino

Il gruppo delle Pale di San Martino è il più esteso delle Dolomiti, situato tra la provincia di Trento e la provincia di Belluno. La parte che si trova in
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7-8 settembre – Blinnenhorn e Punta dei Camosci

Il Blinnenhorn o Corno Cieco (Blindenhorn dialetto vallesano) è la cima più elevata della Val Formazza con i suoi 3.374 mt., inferiore solamente al Monte Leone 3.553 mt. e al
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14 settembre – Col de la Seigne

Situato sul confine alla base del massiccio del Monte Bianco, nelle Alpi Graie, il Col De La Seigne è un antico valico transfrontaliero lungo la dorsale alpina che separa l’Italia
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21 settembre – Cima Tonale

Si tratta di un’escursione ad anello. Partiremo dal Passo del Tonale (m 1883) e saliremo la Valle dell’Albiolo per giungere al Passo dei Contrabbandieri (m 2681). Dal Passo dei Contrabbandieri
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28 settembre – Maderhorn

Il Maderhorn è uno spettacolare balcone sui 4000 del Vallese, dell’Oberland, sulla bellissima piramide della Punta di Terrarossa (m. 3.245) e sul suo più alto e imponente dirimpettaio Monte Leone
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12-13 ottobre – Traversata Alta delle Grigne

Il gruppo delle Grigne, principalmente formato dalla Grigna Meridionale o Grignetta e dalla più elevata Grigna Settentrionale o Grignone, sul quale si intersecano innumerevoli sentieri attrezzati, ferrate e famose vie
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19 ottobre – Grotta dei Pagani

Grande cavità situata sulla Presolana, detta la “Regina delle Orobie”, massiccio montuoso delle Prealpi Bergamasche. Tra le sue imponenti pareti verticali si nascondono numerose cavità calcaree, una fra tutte la
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26 ottobre – Monte Ebro

Accompagnatori: ASE Scabbìa – ASE Usuelli – Gatti Quota massima: 1700 metri Dislivello: 850 metri Difficoltà: E Iscrizioni: Dal 15-10-2024 Locandina
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16 novembre – Escursione finale con pranzo e premiazioni

Pranzo finale della stagione escursionistica 2024 e premiazione Soci CAI “Concorso Millepassi“ Nella mattinata sarà effettuata un’escursione al Lago Palù, meta tra le più suggestive della Valmalenco (facoltativa). Accompagnatori: Tutti
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19 ottobre – Grotta dei Pagani

Grande cavità situata sulla Presolana, detta la “Regina delle Orobie”, massiccio montuoso delle Prealpi Bergamasche. Tra le sue imponenti pareti verticali si nascondono numerose cavità calcaree, una fra tutte la
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12-13 ottobre – Traversata Alta delle Grigne

Il gruppo delle Grigne, principalmente formato dalla Grigna Meridionale o Grignetta e dalla più elevata Grigna Settentrionale o Grignone, sul quale si intersecano innumerevoli sentieri attrezzati, ferrate e famose vie
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NOI STIAMO GIÀ PARTENDO

Le escursioni sono per i Soci CAI. Iscriviti per non perdere la nostra prossima gita in montagna!

Per i corsi di Escursionismo contattare la Scuola escursionismo Pippo Bianchi

Tutte le informazioni utili (prenotazioni, orari, rinunce, variazioni) per partecipare alle nostre escursioni.

REGOLAMENTO DI PARTECIPAZIONE ALLE ESCURSIONI

  1. La partecipazione alle escursioni è libera ai Soci di tutte le sezioni del CAI in regola col bollino dell’anno in corso ed anche ai non Soci CAI. Questi ultimi dovranno pagare un costo in più di 12 euro/giorno relativamente alla quota di assicurazione obbligatoria.
    – L’escursione si effettua con il pullman, con orari e specifiche come da programma. Salvo casi eccezionali, che vanno autorizzati dal Responsabile dell’escursione, i partecipanti non possono recarsi sul punto di inizio dell’escursione con mezzi propri.
    – I minori di anni 18 possono partecipare all’escursione solamente se accompagnati o autorizzati per iscritto da chi esercita la responsabilità genitoriale. Tuttavia, è sempre il Responsabile dell’escursione che deve concedere parere favorevole.
  2. Le iscrizioni sono limitate ad un numero fisso di posti. I Soci della Sezione di Milano hanno la precedenza in caso di liste di attesa. Le iscrizioni sono valide solo se accompagnate dalla relativa quota; si chiudono di regola entro le ore 19 del venerdì precedente l’escursione e possono essere protratte per il completamento dei posti disponibili esclusivamente telefonando direttamente agli accompagnatori. In questo caso l’iscrizione è possibile solo per i Soci, che dovranno saldare la quota direttamente sul pullman al responsabile del gruppo previa esibizione della tessera CAI con bollino dell’anno in corso. Se il socio non si presenterà sarà comunque tenuto a versare la quota. Ogni partecipante è tenuto a ritirare il programma all’atto dell’iscrizione o visionarlo sul sito.
  3. Il giorno di apertura delle iscrizioni le prenotazioni sono accettate con riserva fino al saldo della quota di partecipazione che deve essere versata entro il giorno seguente; dopo tale termine la prenotazione sarà annullata. Si ricorda che le iscrizioni vengono aperte 2 settimane prima per le escursioni di una singola giornata e un mese prima per i weekend. Per quanto riguarda i trekking fanno riferimento i programmi specifici che saranno messi a disposizione in segreteria e sul sito web.
  4. In caso di rinuncia alla partecipazione, entro le ore 19 del primo venerdì successivo all’apertura iscrizioni per le escursioni di 1 giorno e del secondo venerdì successivo all’apertura delle iscrizioni per le escursioni di 2 o più giorni, la quota già versata verrà restituita senza la necessità di avere un sostituto in lista di attesa. Successivamente è ammessa solo e soltanto la sostituzione secondo le seguenti modalità:
    1. telefonando in segreteria sempre che la stessa abbia la possibilità di occupare con altro partecipante il posto lasciato libero. (Lista di attesa);
    2. telefonando agli accompagnatori, che verificheranno la possibilità di occupare con altro partecipante il posto lasciato libero (Lista di attesa). In tutti gli altri casi non verrà risarcita la quota d’iscrizione. In tutti gli altri casi non verrà risarcita la quota d’iscrizione.
    3. Il rimborso relativo ai trekking di Agosto ed Extraeuropei sarà regolamentato dal programma specifico.
  5. Il Socio è obbligato a presentarsi in segreteria entro e non oltre 30 giorni dall’escursione disdetta, per aver diritto alla riscossione della quota versata, pena la perdita della stessa. Non sono possibili recuperi, transazioni e qualsiasi altra modalità che possa tenere in sospeso del denaro tra la segreteria ed il Socio stesso.
  6. Può essere prevista la formazione di più gruppi con diversi programmi. Per ogni gruppo verranno nominati due accompagnatori.
  7. La Commissione Escursionismo si riserva di variare il programma e la meta dell’escursione: a tal fine ogni partecipante all’atto dell’iscrizione dovrà segnalare il proprio recapito telefonico ed una e-mail, per le necessarie comunicazioni.
  8. Gli accompagnatori guidano il gruppo nell’escursione, curano il rispetto degli orari, la sistemazione dei pernottamenti nei rifugi e tutto quanto serva al felice esito dell’escursione. Hanno facoltà per ragioni tecniche, logistiche, o di sicurezza, di modificare i percorsi, gli orari, le soste e di interrompere il proseguimento dell’escursione. L’accompagnatore può nominare dei collaboratori nel numero sufficiente ad assicurare il buon andamento dell’escursione.
  9. È fatto obbligo a tutti l’uso di un equipaggiamento adatto al tipo di percorso, come indicato nel programma delle singole escursioni. L’accompagnatore può in ogni momento non ammettere alla partecipazione chi non ritenga opportunamente equipaggiato. Tutti i soci partecipanti all’escursione sociale devono avere con sé la propria tessera associativa, con bollino dell’anno in corso o la ricevuta del versamento.
  10. Dai partecipanti si esige un contegno disciplinato; essi devono attenersi scrupolosamente alle istruzioni che vengono impartite dai coordinatori e dai collaboratori. L’itinerario è vincolante per tutti i partecipanti; è esclusa la possibilità di attività escursionistica individuale, o l’allontanarsi dalla comitiva, salvo l’autorizzazione degli accompagnatori.
  11. La Commissione Escursionismo, sentito il rapporto degli accompagnatori ha facoltà di escludere da escursioni successive coloro che non si siano attenuti alle norme del presente Regolamento, alle disposizioni degli accompagnatori, nonché a quelle dell’Art.9 Comma 2 dello Statuto del CAI. Su eventuali reclami contro i provvedimenti di cui sopra decide il Consiglio Direttivo della Sezione.
  12. Oltre a quanto previsto nel presente Regolamento, l’accompagnatore ha il compito di prendere i provvedimenti cui ritiene opportuno. Tali provvedimenti sono vincolanti per i componenti la comitiva.
  13. Con l’iscrizione all’escursione i partecipanti accettano le norme del presente Regolamento, e dichiarano di essere stati edotti sulle note relative al “DOVERE DI INFORMAZIONE e CONSENSO INFORMATO” disponibili in Sezione e sul sito internet del CAI Milano.

Nel programma annuale delle uscite organizzate dalla Commissione Escursionismo, sono previste alcune uscite di più giorni (Mini Trek) con relativo pernotto solitamente in rifugio.

Queste escursioni hanno un regolamento che si differenzia in parte, o meglio si integra, con il Regolamento generale relativo alle escursioni da noi organizzate. Per i trekking extraeuropei leggete la sezione a loro dedicata.

L’apertura delle iscrizioni per le escursioni di 2 o più giorni (Mini Trek) è solitamente fissata 1 mese prima della data prevista. Il giorno dell’apertura è pubblicato sul sito.
Il primo giorno di iscrizione è fissato alle ore 21 del martedì serata di apertura della sezione ai soci.
Per iscriversi al primo giorno è necessaria la propria presenza o quella di una persona delegata.

È possibile solo la propria iscrizione, iscrizioni di due o più persone non potranno essere accettate. Non saranno accettate iscrizioni telefoniche.

A partire dal giorno successivo al primo sarà possibile iscriversi con le medesime modalità previste per le escursioni giornaliere.

Per eventuali rinunce, pagamenti ed altro vale il regolamento generale previsto per le escursioni.

Per le escursioni che prevedono uscite in ferrata o con particolari difficoltà, l’iscrizione sarà possibile previo colloquio con gli accompagnatori, i quali, a loro insindacabile giudizio, potranno accettare o meno l’iscrizione.

Qualora ci fossero più persone idonee rispetto ai posti disponibili, si darà precedenza ai Soci CAI Milano e a coloro che hanno frequentato maggiormente le attività escursionistiche.

La Commissione Escursionismo CAI Milano

La Commissione Escursionismo del CAI Milano organizza ogni anno un trekking extraeuropeo che consenta ai soci di poter esplorare montagne e luoghi lontani da noi.

Le mete, stabilite di anno in anno, sono normalmente dei trekking a circuito in zone particolarmente famose a cui, caratteristica peculiare dei trek di CAI Milano, si aggiunge sempre la possibilità, facoltativa, di raggiungere una vetta importante posta lungo il circuito stesso.

Le difficoltà sono quelle tipiche di questi trek, ovvero è richiesta una buona preparazione atletica e capacità di accettare i disagi che questo tipo di percorsi soffrono.

Inoltre, visto che spesso questi percorsi si svolgono in alta quota (anche oltre i 5.000 metri di altitudine) è necessario verificare sempre di non avere controindicazioni mediche nell’affrontarli.

Spirito di gruppo e di avventura completano le doti necessarie per poter godere appieno questi trekking. L’esperienza e le amicizie che si creano durante i giorni di un trek di questo tipo arricchiscono il proprio patrimonio personale spesso molto oltre le proprie aspettative.

Scarponi, zaino, abbigliamento e accessori per partecipare in totale sicurezza alle nostre escursioni.

Spesso alle prime uscite le persone si trovano ad affrontare le escursioni con materiale inadatto o poco adeguato alle necessità che un’escursione in montagna richiede. Inoltre, se avrete l’occasione di leggere con attenzione la locandina relativa all’uscita a cui intendete partecipare, troverete alcune indicazioni che sono ritenute necessarie dal direttore dell’escursione affinché l’escursione abbia buon esito e possa accompagnarvi in tutta sicurezza lungo il percorso. In pratica come avere con sé un corretto equipaggiamento da escursionismo. Questo non è un elenco esaustivo, ma piuttosto dei consigli che vi invitiamo a seguire perché possiate affrontare l’escursione nel migliore dei modi e godere quindi più serenamente quanto la montagna vi offre.
N.B.: le immagini presenti hanno il solo scopo di illustrare il materiale ma non sono in nessun caso indicazione per l’acquisto di modelli o marchi presenti sul mercato.
 
Scarponi
Nelle nostre locandine si raccomandano sempre “Scarponi alti alla caviglia” e che “non saranno ammesse persone con scarpe basse anche se da escursionismo”. Queste affermazioni sono legate soprattutto da una nostra necessità di sicurezza nei vostri confronti, riducendo il possibile rischio di distorsioni alle caviglie, oltre a garantirvi un migliore modo di percorrere certi sentieri che possono mettervi in difficoltà se affrontati con calzature non adatte.
Lo scarpone da escursionismo si trova sul mercato in forme e tipologie differenti ma, nel caso vogliate frequentare le nostre escursioni, dovrete sempre escludere i modelli a scarpa bassa anche se dotati di suola in Vibram® e rinforzati. I maggiori difetti di questo tipo di calzature sono di non essere impermeabili, non sono termicamente coibenti oltre ad essere una scarpa non indicata per coloro che hanno le caviglie deboli.
 
Per le nostre escursioni le calzature ideali sono quelle che vengono indicate comunemente come “Pedule” o “Scarponi”, quest’ultimi sono presenti anche modelli ramponabili, non realmente necessari per le nostre uscite. Vanno preferiti i modelli che garantiscono una buona impermeabilità (data da rivestimenti in materiali appositi) e suole solitamente in Vibram® (Vibram è una marca di suole) o comunque scolpita.
 
Lo scarpone va sempre scelto provandolo a lungo (i negozi specializzati dispongono anche di mini pedane per provarli su terreno sconnesso ed inclinato), scegliendo una misura adeguata a far si che il piede sia fermo ma non tocchi la punta, solitamente vanno scelti con una misura in più rispetto alle scarpe da città.
In caso di utilizzo in inverno, con la neve e con le ciaspole, lo scarpone deve essere necessariamente impermeabile (il piede è immerso nella neve) e sufficientemente robusto da fornire un adeguato isolamento termico.
 
Zaino
Per un’escursione giornaliera è sufficiente avere con su uno zaino che abbia una capacità di circa 30 litri (il volume è solitamente sempre indicato in ogni zaino) mentre per le uscite di due o più giorni conviene utilizzare zaini con capacità maggiori ma in ogni caso non eccessive. Il volume va scelto anche in funzione dei capi e dei materiali che si intende portare con sé. Sulla scelta degli indumenti seguirà un paragrafo più avanti.
Lo zaino per escursionismo deve essere possibilmente privo di tasche laterali e di cinghie inutili che potrebbero diventare d’impaccio durante la salita; l’intelaiatura deve essere basata da irrigidimenti interni in poliuretano o alluminio, più funzionali e leggeri rispetto alle antiquate soluzioni con bastino metallico esterno. Esistono modelli diversi, anche con prolunga, e quasi tutti dispongono di tasche interne per riporre documenti, medicinali etc.. Generalmente sono costruiti in robusto cotone impermeabilizzato, nylon o Cordura® mentre gli spallacci, da scegliersi sufficientemente larghi e ben imbottiti, distribuiscono bene il peso; deve essere presente sia la cintura alla vita che quella al petto (regolabile in funzione dell’altezza e della corporatura) che devono essere sempre allacciati durante la camminata in modo da aumentare la stabilità, evitare gli sbilanciamenti ed aiutare a scaricare parte del peso dello zaino stesso sulle anche anziché sulla schiena. Pertanto prima di partire è necessario sempre regolare correttamente lo zaino! Alcuni siti di marche di zaini dispongono di guide o filmati che illustrano come regolare correttamente il proprio zaino ed anche come il materiale va disposto al suo interno.
E’ buona norma anche portarsi come accessorio uno coprizaino impermeabile, di taglia conforme. Alcune marche commercializzano zaini differenziati in base al genere, ovvero versioni per uomo o per donna, per meglio conformarsi alle differenze anatomiche esistenti tra i due sessi.
 
Bastoncini telescopici
Nelle nostre locandine indichiamo sempre “utili i bastoncini telescopici”, perché questa affermazione? .I bastoncini telescopici, prodotti in materiali molto leggeri ed assolutamente maneggevoli, possono essere utilizzati sia in salita che in discesa, e sono in grado di alleggerire soprattutto la colonna vertebrale e gli arti inferiori. I vantaggi che derivano dal loro utilizzo sono notevoli: un miglior equilibrio in ogni situazione ed in particolare su terreni scivolosi, una ripartizione più omogenea del peso fra gli arti inferiori e quelli superiori (che altrimenti rimarrebbero spesso inutilizzati), una miglior funzione respiratoria favorita dal movimento alternato delle braccia e un beneficio per le caviglie e le ginocchia che, durante le discese, non vengono “insaccate” ad ogni passo. I bastoncini devono essere regolabili e devono avere manopole che bene si adattino alle mani di chi li porta. Sono presenti anche delle cinghie che però non devono utilizzate durante la marcia. Quando si cammina senza uno zaino non c’è molta differenza tra l’avere uno o due bastoncini, mentre quando si ha uno zaino sulle spalle, soprattutto se è carico, è molto meglio disporre di due bastoncini. L’uso dei bastoncini va valutato di volta in volta a seconda delle necessità. Non sempre, infatti, sono necessari: qualora divengano ingombranti, come sui terreni impegnativi come sulle creste o su tratti rocciosi dove è necessario l’impiego delle mani, deve esistere la possibilità di poterli fissare allo zaino. In commercio sono presenti bastoncini di vario tipo, con funzionalità di allungamento differente a seconda del modello (e del costo). I modelli migliori consentono anche la sostituzione della rotellina in funzione del loro uso (piccola per le escursioni estive, più grande per quelle su neve con le ciaspole).
 
Indumenti personali
Come vestirsi per un’escursione in montagna? Al di là della stagione in cui effettueremo la nostra uscita, alcuni capi sono necessari da avere sempre con sé. In montagna, anche in piena estate il tempo può cambiare repentinamente e spesso la temperatura può abbassarsi all’improvviso, pertanto bisogna avere sempre nello zaino:
  • un copricapo (un berrettino o meglio un cappello) che possa proteggere la testa dal sole ma anche dal freddo;
  • dei guanti solitamente in pile o materiale caldo e leggero;
  • un maglione termico o pile (tessuto sintetico molto leggero e caldo);
  • una giacca per proteggersi dalla pioggia (detta spesso “guscio”) in materiale traspirante ed impermeabile (ad esempio Gore-Tex® o materiale equivalente);
  • occhiali da sole, da scegliersi tra quelli indicati per la montagna con alto grado di protezione UV ovvero grado 3 (gli occhiali da sole sono normati in funzione del grado di protezione). Tenete presente che in quota l’esposizione ai raggi UV è più elevata che al livello del mare.
 
Occhiali
Come abbigliamento è consigliabile indossare dei capi leggeri, ma che siano sovrapponibili in modo da avere un sistema di strati multipli (tipo cipolla). Questo sistema è il migliore per un buon isolamento termico in quanto fra strato e strato si forma una sorta di camera d’aria che funge da isolante.
Le magliette (bisogna portare sempre con se’ almeno una maglietta di ricambio) devono essere leggere e possibilmente in fibra sintetica, materiale che consente una maggiore e più veloce asciugatura anche durante l’uso.
 
Maglietta
I pantaloni vanno scelti comodi e funzionali, evitando l’uso di jeans o velluto, tessuti che in caso di pioggia restano bagnati a lungo. Sono capi tecnici, realizzati in materiali sintetici che consentono agilità di movimento e una buona rapidità di asciugatura. Una nota particolare va fatta sulla scelta del pantalone, in linea di massima il pantalone deve essere sempre lungo, al limite cercate modelli che possono essere accorciati alla bisogna, questo per almeno un paio di validi motivi: il passaggio della gamba nuda sull’erba, specie in primavera o inizio estate espone le gambe stesse alla possibile puntura di insetti o irritazioni da parte di piante, mentre in caso di pioggia un pantalone lungo fino a coprire lo scarpone riduce il rischio che quest’ultimo si inzuppi con la pioggia. Nel caso di pioggia battente si può prevedere un sovrapantalone in materiale come quello utilizzato per il ”guscio” (Gore-Tex® o materiale equivalente).
 
Pantaloni da trekking
Le calze devono essere di buona qualità; esistono in commercio modelli specifici per l’escursionismo ed il trekking, sono spesso realizzate formate da un misto di lana ( o cotone) e fibre sintetiche. Devono assorbire il sudore e dissipare all’esterno l’umidità del piede che rimane così il più possibile asciutto e caldo. I modelli per l’escursionismo dispongono di rinforzi adeguati sulla punta e sul calcagno. Esse devono essere abbastanza lunghe e non scendere lungo il polpaccio dal momento che si arriccerebbero all’interno dello scarpone causando rapidamente la formazione di vesciche.
 
Calzettoni
Nell’escursioni su neve (ciaspole) ovviamente i capi vanno adeguati alle condizioni particolari in cui queste sono svolte. Pertanto va considerato di portare con se’ anche una giacca a vento o un piumino, i calzettoni devono essere adeguati alle basse temperature (il piede è immerso nella neve) e quindi da privilegiare il misto lana anziché il cotone, i guanti devo essere assolutamente adeguati, meglio ancora disporre di un guanto leggero mentre si cammina ed uno più pesante e caldo per le soste come le moffole. Esistono poi capi intimi (ovvero da indossare come primo strato) specializzati per questo tipo di attività, con diversi gradi di protezione del freddo a seconda delle condizioni e del clima che si affronterà, oltre che alla propria sensibilità al freddo. In ogni caso con temperature prossime o sotto lo zero le estremità del proprio corpo vanno protette adeguatamente in quanto sono le prime a rischio di congelamento.
 
Borraccia
Tra tutte le attrezzature che è necessario portare con sé, la borraccia è di primaria importanza. Camminando in quota o d’estate per lunghi percorsi, la disidratazione è un pericolo ben presente e bisogna prestare attenzione ad evitarla. Pertanto è necessario avere con sé sempre almeno una borraccia da 1 litro. In commercio esistono modelli di volumi differenti dal mezzo litro al litro e mezzo e sono solitamente realizzate in alluminio con l’interno vetrificato e con chiusura ermetica. Spesso vediamo persone con bottiglie in plastica o simili, possono andare bene purché si presti attenzione a come riporle nello zaino, essendo più facilmente soggette a rottura e a perdita di acqua, rendendo spesso inutilizzabili i capi all’interno di questo, perché inzuppati. E’ buona norma pertanto avere sempre con se una borraccia robusta che garantisca quindi una riserva d’acqua per tutta l’escursione ed, al limite, disporre poi di una bottiglietta o due di acqua come integrazione.
 
In inverno, nelle escursioni con ciaspole, è preferibile disporre di un thermos anziché di una borraccia, questo consente di avere con sé un liquido caldo oltre ad evitare il rischio, con temperature parecchio al di sotto dello zero, che l’acqua si congeli.
 

 
Questo è quindi un breve elenco delle cose che dovreste sempre avere con voi quando fate una escursione (e non solo con il CAI Milano), ma non scordate di portare sempre anche la vostra voglia di andare per monti e di stare in compagnia di persone che vogliono gustare il bello di camminare assieme e raggiungere i luoghi incantati che la montagna offre.
 
 
 
 

Dal sentiero turistico alle escursioni per esperti fino alle vie ferrate: come scegliere le escursioni più adatte al tuo livello di preparazione.

La classificazione CAI nella definizione delle difficoltà in escursionismo

IL SENTIERO – Definizioni
Nel diritto italiano, almeno nella sua accezione di norma scritta, sia nella legislazione nazionale, sia in quella regionale (in Lombardia è in discussione un progetto di legge regionale sui sentieri), non si offre alcuna disciplina specifica riguardo la realizzazione e la manutenzione dei sentieri e anche i contributi della dottrina, in materia, scarseggiano.

L’unica definizione giuridica di “sentiero” la troviamo nel Codice della Strada il quale, all’art. 3 (Definizioni stradali e di traffico), comma primo, n. 48, definisce: “Sentiero (o mulattiera o tratturo), strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni e di animali”. Purtroppo non vi si fa seguire un’apposita disciplina e il termine utilizzato (“strada”) potrebbe indurre qualche interprete a estendere ai sentieri le norme del Codice in fatto di strade.
Dalla giurisprudenza emergono altre definizioni e il “sentiero” è individuato in quel tracciato che si forma naturalmente e gradualmente per effetto di calpestio continuo e prolungato (CASS. Maggio 1996 n. 4265) ad opera dell’uomo o degli animali, in un percorso privo di incertezze e ambiguità, visibile e permanente (CASS. 29 agosto 1998 n. 8633; CASS. 21 maggio 1987 n. 4623). Con lo scopo di definire meglio le diverse tipologie di sentiero riscontrabili e suggerire al contempo l’interesse prevalente e il grado di difficoltà nella percorrenza dell’itinerario rappresentato dal sentiero stesso, la Commissione Centrale Escursionismo del Club Alpino Italiano ha individuato quattro sigle che differenziano l’impegno richiesto dagli itinerari di tipo escursionismo. La scala CAI è utile sia per distinguere il diverso impegno richiesto da un itinerario che per definire chiaramente il limite tra le difficoltà escursionistiche e alpinistiche.

Difficoltà T
Sentiero turistico
Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2.000 metri di quota.
Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

Difficoltà E
Sentiero escursionistico
Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, petraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano dell’utilizzo di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.).

Richiedono un certo senso dell’orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. E’ il tipo di sentiero maggiormente presente sul territorio e più frequentato e rappresenta il 75% degli itinerari dell’intera rete sentieristica organizzata.

Difficoltà EE
Sentiero per escursionisti esperti
Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari:
– sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti);
– terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.);
– tratti rocciosi, con brevi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno).
Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci.

Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbracatura, corda).

Difficoltà EEA
Via ferrata o attrezzata
Itinerario che si svolge su pareti rocciose o su aeree creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. La sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.
Richiede adeguata preparazione ed è inoltre necessario conoscere e saper utilizzare l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbracatura, corda).
Le vie ferrate EEA sono poi suddivise in 5 scale crescenti di difficoltà globale da F (facile) a ED (estremamente difficile).

Accompagnatori Commissione Escursionismo

Nel diritto italiano, almeno nella sua accezione di norma scritta, sia nella legislazione nazionale, sia in quella regionale (in Lombardia è in discussione un progetto di legge regionale sui sentieri), non si offre alcuna disciplina specifica riguardo la realizzazione e la manutenzione dei sentieri e anche i contributi della dottrina, in materia, scarseggiano.

L’unica definizione giuridica di “sentiero” la troviamo nel Codice della Strada il quale, all’art. 3 (Definizioni stradali e di traffico), comma primo, n. 48, definisce: “Sentiero (o mulattiera o tratturo), strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni e di animali”. Purtroppo non vi si fa seguire un’apposita disciplina e il termine utilizzato (“strada”) potrebbe indurre qualche interprete a estendere ai sentieri le norme del Codice in fatto di strade.
Dalla giurisprudenza emergono altre definizioni e il “sentiero” è individuato in quel tracciato che si forma naturalmente e gradualmente per effetto di calpestio continuo e prolungato (CASS. Maggio 1996 n. 4265) ad opera dell’uomo o degli animali, in un percorso privo di incertezze e ambiguità, visibile e permanente (CASS. 29 agosto 1998 n. 8633; CASS. 21 maggio 1987 n. 4623). Con lo scopo di definire meglio le diverse tipologie di sentiero riscontrabili e suggerire al contempo l’interesse prevalente e il grado di difficoltà nella percorrenza dell’itinerario rappresentato dal sentiero stesso, la Commissione Centrale Escursionismo del Club Alpino Italiano ha individuato quattro sigle che differenziano l’impegno richiesto dagli itinerari di tipo escursionismo. La scala CAI è utile sia per distinguere il diverso impegno richiesto da un itinerario che per definire chiaramente il limite tra le difficoltà escursionistiche e alpinistiche.

Difficoltà T
Sentiero turistico

Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2.000 metri di quota.

Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

Difficoltà E
Sentiero escursionistico

Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, petraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano dell’utilizzo di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.).

Richiedono un certo senso dell’orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. E’ il tipo di sentiero maggiormente presente sul territorio e più frequentato e rappresenta il 75% degli itinerari dell’intera rete sentieristica organizzata.

Difficoltà EE
Sentiero per escursionisti esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari:

– sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti); – terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.); – tratti rocciosi, con brevi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci.

Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbracatura, corda).

Difficoltà EEA
Via ferrata o attrezzata

Itinerario che si svolge su pareti rocciose o su aeree creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. La sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

Richiede adeguata preparazione ed è inoltre necessario conoscere e saper utilizzare l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbracatura, corda).

Le vie ferrate EEA sono poi suddivise in 5 scale crescenti di difficoltà globale da F (facile) a ED (estremamente difficile).

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