La gita proposta si svolge nel settore occidentale di quel quadrilatero montuoso che si trova sullo spartiacque fra la Val Brembana a Ovest, la val Seriana ad Est e la Valcanale a Sud forma un vasto altopiano costellato da laghetti alpini grandi e piccoli. Ci troviamo nella catena delle Alpi Orobie, in uno dei suoi avamposti più merdionali. Tutti gli specchi d’acqua di questa piccola regione alpestre sono di origine naturale, ma agli inizi del ‘900, l’uomo pensò di modificare in parte la loro capienza creando una rete di serbatoi le cui acque confluissero infine nel bacino meno elevato, il Lago di Sardegnana (1738mt). Scopo ultimo: la produzione di energia elettrica per la popolazione e soprattutto per un’industria in crescita e sempre più affamata di energia. Dalla diga di Sardegnana fu posata una condotta forzata che, sfruttando il ripidissimo pendio che scende su Carona, raggiungeva la centrale idroelettrica. Come molti impianti simili sorti nei primi decenni del ‘900, la centrale di Carona è anche un piccolo gioiello architettonico, il sistema idraulico che alimenta la centrale comprende ben 9 laghi: Diavolo, Fregabolgia, Val di Frati, Sardegnana, Colombo, Gemelli, Marcio, delle Casere e del Becco.
Accompagnatori:
Giannelli – Bolzoni – Cereda
Quota massima: 1953 metri
Dislivello: 900 metri
Difficoltà: E
Iscrizioni:
Dal 24-10-2016
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