Da alcuni anni la pratica dell’escursionismo invernale con l’utilizzo di racchette da neve ha assunto le dimensioni di un vistoso fenomeno di massa, registrando un sempre maggior interesse, sia all’interno delle Sezioni del Club Alpino Italiano sia dai singoli escursionisti; purtroppo però sono troppo spesso ignorati completamente i grossi pericoli di quell’ambiente.
Per noi tutti, il fine settimana è quasi sempre considerato come un modo per trascorrere in montagna una giornata di tranquillità e per scaricare lo stress dei giorni lavorativi. Questi aspetti però non ci devono esonerare: a rispettare la natura, a perseguire la conoscenza, e in particolare ad eludere le norme di prevenzione, specialmente quelle attinenti la montagna imbiancata, che nasconde molti pericoli oggettivi e soggettivi non conosciuti, spesso addirittura insospettati.
Le statistiche di incidenti da valanga, elaborate sui dati del soccorso alpino, indicano che in questi ultimi anni gli incidenti sono notevolmente aumentati. A questi riscontri purtroppo negativi cominciano a contribuire in modo sempre più significativo gli escursionisti con le “ciaspole”.
In molte regioni è intervenuta la legislazione. La legge italiana e alcune leggi regionali indicano in quali situazioni sussista l’obbligo di utilizzo di sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda quando si pratichi sci alpinismo, freeride, attività escursionistica su neve. In molti di questi casi si parla di utilizzo dei tre componenti APS, Artva Pala e Sonda, uniti. Il quadro normativo è spesso stato oggetto di critiche in quanto poco chiaro, soggetto a interpretazioni e troppo dissimile da regione a regione pur in ambiti fra di loro omogenei. Anche chi critica le prescrizioni emesse nel tempo, di norma riconosce la necessità di utilizzare i dispositivi APS durante le attività sportive invernali su terreno innevato in montagna, ma spesso rileva incongruenze nella stesura delle norme stesse o, più semplicemente, mal sopporta che in un’attività storicamente non regolamentata si introducano norme legislative che andrebbero a minare lo spirito sostanzialmente libero e privo di regole imposte, delle attività alpinistiche o derivate dall’alpinismo.
Premesso quindi che l’utilizzo dei dispositivi APS (Artva Pala e Sonda) risponde anche a delle disposizioni di legge che, presumibilmente, verranno unificate nei prossimi anni, la necessità e dunque l’obbligo nell’usarli scaturisce anche e soprattutto dal bisogno di fornire la maggiore sicurezza possibile a chi frequenta le nostre escursioni su neve. Nonostante il nostro impegno nell’individuare percorsi che diano la maggiore sicurezza possibile, vogliamo cercare di alzare sempre più questa soglia e riteniamo che l’introduzione obbligatoria all’uso dei dispositivi Artva Pala e Sonda risponda alla nostra volontà, come Commissione Escursionismo e come sezione CAI Milano, di fornire sempre escursioni sociali che possano garantire la maggiore sicurezza possibile, considerando anche che, nelle escursioni su neve, purtroppo rimarrà sempre un margine di incertezza e quello che viene definito il rischio residuo ineliminabile.
A partire da quest’anno la Commissione Escursionismo ha deciso quindi che nelle escursioni in ambiente innevato su ciaspole sia obbligatorio l’uso di Artva Pala e Sonda. Per chi volesse avvicinarsi a questa attività o non volesse acquistare per conto proprio questi dispositivi, la Commissione metterà a loro disposizione questi dispositivi ad un prezzo di noleggio assai modesto a copertura delle spese di manutenzione degli apparati stessi.

La Commissione Escursionismo CAI Milano