Le foto incredibili di questo gruppo ci mostrano alcune “tecniche” di arrampicata dell’inizio del novecento.

Bortolo Sertori, che vedete in una delle immagini, superò il passaggio chiave alla Punta Sertori ( a lui dedicata in omaggio all’impresa) a piedi nudi. Una sorta di scarpetta ante litteram. Inoltre anticipò la tecnica del dry-tooling usando una piccozza lunghissima.

In mancanza di staffe o scarpette, per salire al Grand Charmoz andava bene la “piramide umana”, il cui uso è riportato in molti testi dell’epoca.