Ogni qual volta la Montagna non venga considerata come semplice fine, essa è mezzo per sperimentare Vita
“Ogni qual volta la Montagna non venga considerata come semplice fine, che sia cima da raggiungere, parete da scalare o luogo da visitare, essa è mezzo per sperimentare Vita. Gli elementi che contraddistinguono la Montagna, ossia la verticalità e l’altitudine che essa raggiunge, la rendono un ambiente difficile. Sopravvivere in essa implica che devono essere esperiti i valori positivi insiti in ciascun essere umano, che venga acquisita consapevolezza delle proprie emozioni al pari dell’accettazione dei propri limiti. La capacità di condivisione delle proprie capacità con altre persone per poter superare le difficoltà diviene un valore che viene tramandato tra le genti di Montagna per garantire il superamento delle difficoltà e la sopravvivenza ed è valore patrimonio di quanti la frequentano.
Dare la possibilità alle esperienze, alle emozioni e ai sentimenti generati dalle attività in Montagna, di essere veicolo e agente terapeutico per persone in difficoltà fisica o psichica, o entrambe, è ciò che fare Montagnaterapia significa.
A pazienti, educatori e psicoterapeuti si affiancano i volontari del Cai Milano, che si occupano di rendere possibili le uscite in Montagna, nelle più svariate discipline e attività. Al Cai Milano i volontari delle varie Commissioni contribuiscono alla Commissione Montagnaterapia non solo per permettere di vivere le attività con sicurezza e consapevolezza ma soprattutto come pari, compagni di escursione o di cordata, specchio per emozioni, sentimenti e trasmettendo curiosità e stupore per la bellezza della Montagna aggiungendo energie positive al perseguimento del fine terapeutico”.
Daniela Stincheddu