
Parco Montestella
Si tratta di una collinetta artificiale formata inizialmente con l’accumulo di macerie provocate dai bombardamenti, effettuati dagli Alleati, durante la seconda guerra mondiale e con altro materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei bastioni, avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve all’architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Elsa Stella, da cui la collina prende il nome. La collina artificiale ha un’altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante. Nel progetto originario del 1946, avrebbe dovuto essere alta il doppio, ma venne limitata a causa di spinte laterali del terreno che potevano creare problemi ai vicini edifici di via Isernia, sul lato orientale.
Si provvide prima all’allestimento di gradoni in cemento e successivamente all’accumulo dei detriti e della terra di riporto realizzando il Parco Monte Stella,[4] con una superficie di 370.000 metri quadrati tra zone boschive e prati. Il parco è realizzato su gradoni a salire, collegati da una strada panoramica che, girando attorno al monte, ne raggiunge la cima da dove si ha un’ampia vista della città e del suo hinterland e, in caso di visibilità favorevole, si riesce a vedere l’intero Arco Alpino e, a sudovest, l’Appennino emiliano.
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